Dopo il recente attacco alla regione di Bryansk, nella Russia meridionale, da parte di un gruppo di uomini armati, l’attenzione dell’opinione pubblica si è concentrata sui nazionalisti russi. Il “Corpo dei volontari russi” che ha effettuato questo intervento è guidato dal 38enne Denis Nikitin.
Chi è? Il Financial Times definisce Nikitin (il suo vero nome è Kapustin) un noto estremista e neonazista. Nato e cresciuto in Russia, nel 2001 si è trasferito a Colonia, in Germania. Lì, Nikitin si è interessato alle arti marziali miste (MMA) e ha fatto amicizia con gli hooligan del calcio locale coinvolti in risse negli stadi. Nel 2007, Nikitin è tornato in Russia ed è diventato un membro della tifoseria ultra dell’FC CSKA. Come lui stesso ha ammesso all’epoca, non gli piaceva il calcio, non conosceva nemmeno un giocatore del club, ma amava le risse e l’adrenalina.
Nikitin è famoso per il suo marchio di abbigliamento nazionalista White Rex. È stato creato il 14 agosto 2008 – questa data allude al noto codice nazista 14/88. Il logo del marchio è basato sul “Sole Nero”, un altro popolare simbolo neonazista.
Nikitin ha anche organizzato un torneo di arti marziali miste “Spirit of the Warrior”, che è diventato popolare tra i nazionalisti di estrema destra. Il noto neonazista e blogger di ultradestra Maxim Martsinkevich, noto come Tesak, ha contribuito a promuovere questi tornei. Secondo il Moscow Times, questi tornei sono iniziati a Mosca, per poi espandersi anche in Italia, Ungheria e Grecia.
“Nikitin è diventato una figura chiave tra gli estremisti di destra in Europa”, ha scritto su di lui Robert Klaus, uno studioso dei movimenti di estrema destra. Nikitin è un neonazista e un uomo d’affari. Agisce in modo molto professionale, promuovendo i suoi eventi con video drammatici e un design moderno”.
Le attività dell’estrema destra hanno fatto sì che nel 2019 a Nikitin sia stato vietato l’ingresso nell’Unione Europea per 10 anni. Zona Schengen per 10 anni. Tuttavia, secondo Bellingcat, ha continuato a partecipare attivamente alle attività dell’estrema destra in Germania, Francia, Bulgaria e altri Paesi senza entrarvi.
I nazionalisti russi di estrema destra hanno patroni anche all’estero. Ad esempio, si tratta dell’ex deputato della Duma di Stato Ilya Ponomarev, che vive in esilio dal 2014. Secondo Ponomarev, che conosce personalmente i membri del Corpo dei volontari russi, essi provengono dalla Destra russa, un’ala politica radicale nota per le sue idee nazionaliste. Li descrive come un gruppo altamente motivato con prospettive uniche, che personalmente condivide.
Tra loro c’è l’ex comproprietario della banca russa in bancarotta, Ilya Yurov, che ora vive nel Regno Unito. Il Wall Street Journal lo aveva già descritto in questo modo in un articolo del 2018: “Il signor Yurov non sembrava il tipico banchiere al dettaglio. Con la testa rasata e la barba ben curata, il signor Yurov indossava abiti che nascondevano una collezione di tatuaggi”. Questa descrizione del WSJ era accompagnata dall’immagine dei tatuaggi di Ilya Yurov. Tra questi, il simbolo solare (kolovrat), segno del neonazismo, e la croce celtica, simbolo della superiorità della razza bianca.
A giudicare dal suo account Twitter, Yurov non solo sostiene attivamente il Corpo dei volontari russi, ma non fa mistero delle proprie idee nazionaliste. Lo dimostrano il suo nickname yuroff88 e la frase usata nel suo profilo – Deus Vult (“Questa è la volontà di Dio”), che è diventata il motto dei gruppi nazionalisti in Europa negli anni 2000. Nei suoi social network, Yurov ha anche usato l’abbreviazione ACAS (“Tutti i poliziotti sono bastardi”), diffusa nella cultura degli skinhead e degli estremisti, e ha postato la sua foto con Miguel Krasnov, un collaboratore del dittatore cileno Augusto Pinochet.
