(ANSA) – BRUXELLES, 20 APR – Un ospite straniero su due negli
agriturismi italiani è tedesco, ma sono in forte aumento anche
danesi, spagnoli, austriaci, olandesi e polacchi. È l’istantanea
scattata dall’Ismea nel Rapporto agriturismo e
multifunzionalità, giunto alla sua sesta edizione. Il principale
mercato estero per provenienza degli ospiti si conferma quello
tedesco, con il 42,8% degli arrivi e il 50,7% delle presenze
straniere.
Nel 2021 è stata registrata una forte ripresa del mercato
statunitense. Arrivi e presenze rispetto alla fase più acuta
della pandemia sono più che quadruplicati, indica l’Ismea, ma
restano ancora molto lontani dai livelli del 2019. Tra i Paesi
europei sono in forte aumento, su base annua, gli ospiti
provenienti da Danimarca, Spagna, Austria, Olanda e Polonia. In
crescita anche i mercati francese, belga e svizzero. Ancora in
calo, invece, le quote degli inglesi e di diversi Paesi
orientali.
In un contesto di forte ripresa del comparto turistico, la
tendenza al calo della quota di pernottamenti turistici nelle
aree rurali si è invertita durante la pandemia, sia in Italia
che in Europa.
“Tra il 2019 e il 2021- si legge nel rapporto Ismea – la
quota di pernottamenti nelle aree rurali è passata dal 32,9% al
36,9% nell’Ue e dal 28,3% al 31,1% in Italia”.
Ismea, da un’indagine ad hoc condotta presso circa 500 ospiti
che hanno pernottato in agriturismo nel 2022, individua le cause
nella destagionalizzazione dei soggiorni (il 12,5% è stato in
mesi non estivi), l’aumento della loro durata media, l’uso di
mezzi di trasporti propri (in automobile nell’88,5% dei casi) e
alle opportunità offerte dall’online (il 75% degli ospiti ha
prenotato il soggiorno contattando direttamente l’agriturismo).
(ANSA).