BRUXELLES – Una reazione “tempestiva” che “ha contribuito a portare il cibo sulle nostre tavole durante la pandemia”, ma caratterizzata da “aiuti poco mirati”. È il risultato di un audit della Corte dei Conti europea che ha verificato l’attuazione delle misure prese dall’Ue a sostegno degli agricoltori durante la pandemia in cinque Paesi Ue (Grecia, Spagna, Francia, Polonia e Romania).
Nella fase più acuta della pandemia, ricorda la Corte dei Conti Ue, l’Unione ha approvato a tempo di record provvedimenti per facilitare gli scambi agroalimentari tra Paesi Ue (i cosiddetti “corridoi verdi”) e un pacchetto di aiuti da complessivi 712 milioni di euro dal bilancio comunitario, più le risorse nazionali.
Il sostegno, però, avrebbe potuto essere indirizzato in modo più efficiente a chi ne aveva più bisogno. Quasi tutti i Paesi controllati hanno aiutato gli agricoltori indipendentemente dalle perdite subite. I produttori di uva in Andalusia hanno ricevuto compensazioni tre volte superiori alle perdite. Nel settore vitivinicolo, sottolinea l’Eca, le grandi differenze nell’attuazione delle misure di sostegno hanno condotto ad un trattamento non uniforme.