BRUXELLES – Alle limature finali la proposta della Commissione Ue di riforma sulle regole da applicare nelle crisi delle banche europee, che verrà annunciata martedì 18 aprile, in un intervento chiesto dal consiglio Ecofin ormai nel giugno scorso e quanto mai di attualità dopo le crisi innescate dal fallimento di Silicon Valley Bank negli Usa e il salvataggio del Credit Suisse da parte di Ubs in Svizzera.
Secondo quanto emerge nelle bozze del nuovo Crisis management and deposit insurance (Cmdi), consultate dall’ANSA, si afferma il principio di consentire ai fondi di tutela dei depositi di intervenire in modo preventivo e con più libertà, intervenendo dunque in maniera significativa sull’armonizzazione delle regole anche rispetto agli istituti medio-piccoli, altrimenti soggetti a liquidazione.
L’attesa è però che sul Cmdi si aprirà un complesso confronto tra gli Stati. Non ci sono ad esempio deroghe per le banche tedesche, chieste solo pochi giorni fa dal ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner con l’invito a non mettere in discussione il ‘sistema di tutela istituzionale’ delle proprie diffusissime Reffeisen e Sparkasse. Contrariamente agli auspici italiani, poi, si prevede che anche le banche più piccole si dotino di Mrel, passività aggredibili in caso di bail in, nonostante per loro sia più difficile accedere a emissioni di titoli svalutabili nelle crisi.