BRUXELLES – “La Commissione Europea ha iniziato a lavorare ad un nuovo programma regionale per combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani in Nord Africa: l’iniziativa sosterrà attività specifiche contro il contrabbando, in particolare in Marocco, Egitto e Tunisia”. Lo fa sapere all’ANSA la stessa Commissione. La commissaria all’Interno Ylva Johansson si recherà in Tunisia a fine aprile per “discutere della gestione della migrazione con il sostegno dell’Ue” e mettere in pratica la partnership operativa proposta nel corso dell’ultimo consiglio Affari Esteri.
In Tunisia – a quanto si apprende – la Commissione intende discutere della prevenzione delle partenze irregolari, con particolare attenzione all’avvio di un partenariato anti-tratta, all’aumento delle operazioni di ricerca e salvataggio, ai rimpatri e alla reintegrazione (dalla Tunisia all’Africa subsahariana) e al rafforzamento delle opportunità di migrazione legale da parte degli Stati membri. L’esecutivo Ue è “consapevole” della situazione “particolarmente complicata” nel Mediterraneo centrale e ricorda che, per il breve termine, il Piano d’azione presentato lo scorso novembre mette in atto “un approccio globale con misure operative e finanziarie” volte ad affrontare le sfide in gioco. “La Commissione coordina l’attuazione del Piano d’azione ed è in stretto contatto con l’Italia, gli altri Stati membri e le agenzie che forniscono supporto sul campo”, precisa un portavoce.
Sono in programma “ulteriori trasferimenti” di migranti dall’Italia secondo la procedura accelerata proposta dagli Stati membri durante le riunioni della Piattaforma di solidarietà. Lo fa sapere la Commissione Europea all’ANSA dopo aver annunciato ieri che nell’ambito del meccanismo volontario di assistenza e ricollocazione, firmato a giugno 2022, finora sono stati trasferiti 884 migranti in totale, 512 dall’Italia. “Un meccanismo di coordinamento dedicato (la Task Force regionale europea di Catania) assicura un coordinamento fluido tra le autorità nazionali, come la polizia e la Guardia Costiera italiane, e le agenzie dell’Ue”, si spiega, ricordando che l’Ue fornisce “un sostegno concreto” all’Italia sia a livello finanziario sia attraverso “le agenzie europee (Frontex, EUAA ed Europol) e i membri del personale della Commissione”.
L’attuale livello di dispiegamento di Frontex in Italia è di 292 persone nell’ambito dell’operazione congiunta Themis e di altre 21 persone nell’ambito dell’operazione congiunta Focal Points Air. Inoltre 21 agenti di Europol sono dispiegati in Italia, in particolare a Lampedusa (6), Taranto (2), Trapani (5), squadra mobile di Catania (8). Europol assiste nei controlli di sicurezza secondaria dei migranti appena arrivati e supporta le attività investigative di contrasto al contrabbando e al terrorismo. Infine 6 funzionari EUAA per la fornitura di informazioni e la valutazione della vulnerabilità sono attualmente presenti a Bari, con il compito di sostenere le autorità italiane nell’attuazione del Meccanismo volontario di solidarietà, compreso l’importante compito di mediazione culturale-comunicazione con i migranti. Più in generale, lo staff EUAA in Italia al 30 novembre 2022 è di 172 persone. Da un punto di vista finanziario, invece, nel periodo 2014-2020 il sostegno dell’Ue all’Italia per una migliore gestione della migrazione è arrivato da due fondi: 590 milioni di euro dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione e 453 milioni di euro dal Fondo Sicurezza interna. Nel periodo 2021-2027 il sostegno dell’Ue all’Italia proviene invece da tre fondi: 520 milioni di euro dal Fondo Asilo, migrazione e integrazione, 315 milioni di euro dallo Strumento per la gestione delle frontiere e la politica dei visti e 83 milioni di euro dal Fondo Sicurezza interna. Il 3 agosto poi la Commissione ha assegnato all’Unicef un progetto da 7 milioni di euro per aiutare l’Italia ad affrontare l’arrivo di un numero elevato di minori non accompagnati. Lo scorso anno infatti sono arrivati in Italia più di 10.000 minori non accompagnati e il progetto rafforzerà il sistema dall’arrivo a tutte le fasi dell’accoglienza, oltre a migliorare l’assistenza ai bambini e alle donne rifugiate più vulnerabili.