BRUXELLES – “Più trasparenza e meno burocrazia” con nuove regole e strumenti digitali più semplici per aiutare le aziende affari in Europa. E’ il contenuto della riforma del diritto societario presentato oggi dalla Commissione europea. La proposta punta a “facilitare le operazioni delle società transfrontaliere” con una riduzione della burocrazia che, nelle stime di Bruxelles, porterà a risparmi per circa 437 milioni di euro di oneri amministrativi all’anno grazie a un certificato aziendale Ue e al principio di registrazione ‘una tantum’ quando viene creata una succursale in un altro Stato membro.
Le nuove norme digitali per le imprese europee, annunciate oggi dalla Commissione, “permetteranno una semplificazione e un’accelerazione delle operazioni alle società. Si applicheranno a circa 16 milioni di aziende a responsabilità limitata e a 2 milioni di partenariati nell’Ue“. Offriranno “grossi vantaggi nel concreto alle imprese che pensino di esercitare attività commerciali transfrontaliero” permettendo “risparmi annuali di circa 437 milioni di euro grazie a questa semplificazione amministrativa”. Lo ha detto Didier Reynders, commissario europeo alla Giustizia, presentando alla stampa le nuove norme digitali per snellire la burocrazia per le società nell’Ue.
“Sono misure particolarmente importanti per le pmi – ha detto -, che rappresentano il 98-99% delle società a responsabilità limitata dell’Ue, il 40% circa delle imprese che hanno attività operazioni investimenti transfrontalieri”. “Questa proposta permette di dare un contributo allo sviluppo di un ambiente normativo propizio alla crescita”, ha segnalato anche Reynders, “agevolando l’adozione di soluzioni digitali e riducendo gli ostacoli per le attività transfrontaliere. Per noi in Commissione il digitale è al centro della nostra azione per questa legislatura”.