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Eurovision, Pausini, Mika, Cattelan: 'La musica è pace'

 Fucsia acceso per Laura Pausini, verde smeraldo per Mika, total black per Alessandro Cattelan.
    Diversi, ma complementari. “Siamo un gruppo di persone ben bilanciato, ognuno con le sue peculiarità, ma anche con i suoi spazi. Insieme ci divertiamo”, spiega per tutti e tre Cattelan, forse il più intimorito davanti alla parlantina inesauribile dei due colleghi. A loro spetta la conduzione dell’Eurovision Song Contest, al martedì 10 maggio a Torino, con la prima delle due semifinali (la seconda il 12 maggio, la finale sabato 14), in diretta su Rai1.
    Una manifestazione canora, è vero, ma che in un momento delicato per la geopolitica europea si fa portavoce di messaggi importanti. “Una manifestazione come questa pur non essendo politica è di grande impatto e valore, e quindi diventa politica in ogni caso. Eventi come questi possono educare”, sottolinea ancora Cattelan. “La musica è pace, è un messaggio di unità – gli fa eco Laura Pausini, la più internazionale delle nostre cantanti -. Siamo qui mano nella mano, per dire qualcosa di semplice: pace”. E Mika rilancia: “La musica è uno strumento per unire. Tutte queste differenti culture e lingue sullo stesso palco esprimono il concetto di universalità. La diversità è fonte di ispirazione. E se a Sanremo è importante quando parli a 14-15 milioni di persone, qui lo è ancora di più con una platea di 200 milioni”.
    Essere su quel palco è “un grande onore”, lo definiscono tutti. Anche se Mika ha dovuto fare ammenda. In passato rifiutò di rappresentare l’Inghilterra perché non ritenne la manifestazione adatta a lui. “Ho detto di no, è vero. Ma ho sempre guardato e apprezzato l’Eurovision, fin da quando ragazzino costringevo la mia famiglia a spostare il televisore dal salotto alla cucina per poterlo vedere. Ho fatto commenti negativi, ma si può sempre cambiare idea, soprattutto perché negli ultimi 5-6 anni Ebu ha fatto investimenti notevoli per portare lo show a livelli rilevanti a livello di artisti, ma anche di conduttori, fotografi, tecnici. Ora sono qui e sono felice di esserci”.
    L’Eurovision è uno show musicale, ma ci sarà qualche spazio anche per i conduttori. Mika e Laura Pausini si esibiranno in un duetto (“Un piccolo viaggio nel viaggio dell’Eurovision, spiega Laura che avrà modo anche di ricordare Raffaella Carrà, “the one and the only, non potevano non omaggiarla”), Cattelan per un intervento ironico su come gli italiani preparano un evento del genere.

Eurovision, l’omaggio di Laura Pausini a Raffaella Carra’: ‘Icona non solo per Italia’

    “E’ qualcosa di molto nuovo per me, di eccitante – aggiunge ancora la Pausini -. E’ un momento per venire in contatto di nuovo con la musica europea. Per guardare, scoprire, essere curiosi: questa è vita per me. E dopo due anni di covid è anche il modo per rilassarmi e di fare un sorriso”.
    E poi per i tre, domanda di rito su che cosa è per loro il Sound of Beauty, claim di questo Eurovision. “La prima volta che ho sentito la parola mamma, quando dico ‘Italia’ e arte: dentro questa piccola parola c’è il mio mondo e il suono della bellezza”, dice senza esitazione Laura Pausini. Per Cattelan, in maniera più goliardica, è il suono dopo la prima birra al pub, mentre per Mika è “un’idea diversa per ciascuno di noi”.
   

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