BRUXELLES – Fumata bianca nelle trattative tra Consiglio Ue e Parlamento europeo sul pacchetto economico che comprende il Bilancio Ue ed il Recovery fund. Ad annunciare l’accordo è la presidenza di turno tedesca su Twitter.
“I negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico sul budget Ue e sul pacchetto di rilancio economico. I principali elementi: un rafforzamento mirato dei programmi, nel rispetto” delle decisioni del vertice europeo di luglio”. Lo scrive il portavoce della presidenza di turno tedesca del Consiglio Ue, Sebastian Fischer, su Twitter. Il Parlamento ed il Consiglio Ue dovranno dare ora l’ok definitivo.
I negoziatori del Parlamento europeo e la Presidenza del Consiglio hanno raggiunto un compromesso che delinea un accordo politico sul futuro finanziamento dell’Ue. Dopo 10 settimane di intense negoziazioni, oggi pomeriggio i deputati che negoziano in nome del Parlamento Ue hanno concordato con la Presidenza del Consiglio le linee guida per un accordo sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp 2021-2027) e sulle nuove risorse proprie. Il compromesso deve essere ancora approvato da entrambe le istituzioni. Il Parlamento ha ottenuto, nel compromesso, 16 miliardi di euro in aggiunta al pacchetto concordato dai capi di Stato e di governo al vertice di luglio: 15 miliardi di euro rafforzeranno i programmi faro dell’Ue per proteggere i cittadini dall’attuale pandemia Covid-19, fornire opportunità alla prossima generazione e preservare i valori europei. 1 miliardo di euro andrà ad aumentare la flessibilità di bilancio per far fronte a possibili esigenze e a crisi future. La massima priorità del Parlamento era garantire un aumento dei programmi faro che rischiavano di essere sottofinanziati in virtù dell’accordo del Consiglio europeo del luglio 2020, mettendo a repentaglio gli impegni e le priorità dell’UE, in particolare il Green Deal e l’agenda digitale.
I fondi aggiuntivi saranno attinti principalmente da importi provenienti da multe per la violazione della concorrenza leale (che le aziende devono pagare quando non rispettano le regole dell’Ue), in linea con la richiesta originale del Parlamento che i fondi generati dall’Unione rimangano nel bilancio dell’Unione europea. Grazie a questo compromesso, in termini reali, il Parlamento europeo, tra l’altro, triplica la dotazione per EU4Health, garantisce l’equivalente di un anno supplementare di finanziamento per Erasmus+ e assicura che i finanziamenti per la ricerca continuino ad aumentare. I negoziatori di entrambi le istituzioni hanno accettato il principio secondo cui i costi a medio e lungo termine del rimborso del debito che deriverà dal Fondo di ripresa non devono andare a scapito di programmi di investimento già esistenti, né devono tradursi in contributi più elevati da parte degli stati membri. Pertanto, i negoziatori del Pe hanno elaborato una tabella di marcia per l’introduzione di nuove risorse proprie nei prossimi sette anni. Tale tabella di marcia è integrata nell'”Accordo interistituzionale”, un testo giuridicamente vincolante. Oltre al contributo basato sull’uso della plastica a partire dal 2021, la tabella di marcia prevede una risorsa propria basata sul sistema di scambio delle quote di emissione di carbonio (ETS) (dal 2023, eventualmente collegata a un meccanismo di adeguamento), un prelievo digitale (dal 2024), nonché una risorsa propria basata su una imposta sulle transazioni finanziarie (ITF) e un contributo finanziario legato al settore delle imprese o una nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società (dal 2026).
“Ottimo lavoro del Parlamento europeo e del team negoziale! L’accordo sul Quadro finanziario pluriennale e sulle risorse proprie raggiunto oggi è un ottimo risultato per i nostri cittadini. Adesso l’Europa può cominciare a ricostruire da questa crisi“. Lo scrive su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli che ringrazia anche la Presidenza tedesca del Consiglio dell’Ue e la commissione europea.