BRUXELLES – Molto probabilmente il piano europeo per la ripresa non sarà operativo prima della prossima estate e la Commissione sta quindi valutando un rifinanziamento di Sure per i lavoratori coinvolti nel secondo lockdown. Questa l’indicazione data all’ANSA da Luca Visentini, segretario della Confederazione dei Sindacati europei (Etuc) dopo un colloquio avuto con il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Il quale, secondo quanto detto da Visentini, “ha confermato che un accordo sul Recovery Fund è improbabile prima di febbraio, quindi noi chiediamo di prolungare le misure di emergenza per tutti i lavoratori”.
Attualmente, secondo i sindacati, sono almeno 40 milioni i lavoratori che usufruiscono delle misure di emergenza. Ma “in Italia, e in molti Paesi, migliaia di lavoratori autonomi e indipendenti sono esclusi dalle misure” ha sottolineato il sindacalista.
Durante il colloquio, “Dombrovskis ha assicurato di aver chiesto ai Paesi di prolungare le misure e di allargarle ai lavoratori autonomi, come già previsto da Sure”. Per il vice presidente della Commissione, che da poco ha acquisito anche il portafoglio per il commercio internazionale (Trade), Bruxelles sarebbe pronta a valutare l’introduzione di un sistema di sanzioni nei futuri accordi commerciali.
“Dombrovskis ci ha confermato che la Commissione è impegnata nel prevedere, negli accordi tra l’Ue e altri Paesi, la trasposizione concreta di clausole di protezione sociale e ambientale” ha concluso Visentini.