BRUXELLES – “Apprezziamo gli sforzi dei Paesi Ue in questi mesi e che gli infermieri siano stati definiti eroi. Ma abbiamo bisogno di azioni concrete. Il Consiglio europeo giovedì dovrebbe annullare i tagli al programma Ue per la sanità”. Così Jan Willem Goudriaan, segretario generale della Federazione europea dei sindacati del servizio pubblico (Fsep) durante la conferenza stampa di presentazione della settimana di mobilitazione dei lavoratori del settore sanitario.
“A settembre abbiamo calcolato che almeno 7mila lavoratori del settore sanitario sono deceduti quest’anno durante la pandemia. 649 solo nel Regno Unito e in Italia si stimano almeno 188 decessi, ma le cifre sono sottostimate, non c’è trasparenza sui dati” ha detto Steve Cockburn, responsabile dell’area giustizia sociale e dipartimento economico di Amnesty International, presentando un rapporto sulle condizioni di lavoro nel settore.
“Ribadiamo che nessun ospedale nell’Ue può esser sicuro senza garantire la sicurezza dei propri lavoratori – ha detto il segretario generale di Fsep – è urgente affrontare la mancanza di attrezzature protettive per gli operatori sanitari, i lunghi orari lavorativi e le condizioni difficili. Le donne dominano il settore, eppure sono spesso sottopagate, il loro lavoro deve essere riconosciuto” ha detto.
La Fsep in particolare chiede all’Ue di elaborare una riforma del sistema sanitario che assicuri ai lavoratori kit di protezione personale che includano test, vaccini a tutto lo staff ospedaliero. “Mancano almeno 2 milioni di lavoratori nell’Ue nel settore sanitario, bisogna assumerne di nuovi e garantire il rispetto delle condizioni dei contratti collettivi”, conclude Goudriaan.