BRUXELLES – “Occorre un meccanismo di solidarietà. E’ ovvio che la solidarietà volontaria non è abbastanza. Deve essere un meccanismo di solidarietà obbligatorio”. Così la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, in un’intervista all’ANSA, e ad un gruppo di altri media europei. “Un aspetto importante è che tutti gli Stati membri devono rispondere al meccanismo obbligatorio di solidarietà secondo la loro grandezza e capacità. Non ci dovranno essere facili vie d’uscita, o la possibilità di inviare solo qualche coperta. L’aspetto importante sarà trovare il giusto equilibrio”, ha evidenziato Johansson.
“Ritireremo la proposta di Dublino che è sul tavolo dal 2016, e che ha causato la maggior parte dell’opposizione. Presenteremo una proposta che sostituirà quella attuale, ed emenderà l’esistente regolamento di Dublino. Quindi l’attuale regolamento di Dublino non sarà abolito totalmente, ma conterrà emendamenti. Conterrà emendamenti nella responsabilità dei Paesi di primo ingresso, ma non sarà abolito”, ha sottolineato Johansson.
“Se guardiamo alla realtà delle cose – ha proseguito -, molti di quanti arrivano non hanno titolo alla protezione internazionale e devono essere rimpatriati. Mi chiedo se sarebbe una buona idea ricollocare quanti devono essere rimpatriati. Stiamo cercando una strada per dare l’aiuto necessario ai Paesi sotto pressione. Il ricollocamento è una parte importante, ma deve essere fatto in modo che sia accettabile per tutti gli Stati membri“. Quella delle “quote obbligatorie per i ricollocamenti è stata una questione molto divisiva tra gli Stati membri. La sentenza della Corte di giustizia europea ha stabilito che si possono fare”. Ma è un tema “molto divisivo”, ha aggiunto.