BRUXELLES – Nel secondo trimestre del 2020, periodo in cui le misure di contenimento per il Covid-19 sono state attuate su larga scala dagli Stati membri, l’offerta di lavoro nell’eurozona e nell’Ue-27 è scesa a 1,6%, rispetto all’1,9% del trimestre precedente, e rispetto al 2,3% del secondo trimestre 2019. Sono i dati di Eurostat. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati, l’offerta di lavoro più elevata nel secondo trimestre del 2020 è stata registrata in Cechia (5,4%), Belgio (3,1%) e Austria (2,6%). Le percentuali più basse sono state osservate in Grecia (0,3%), Irlanda, Spagna, Polonia, Portogallo e Romania (0,7% ciascuno). In Italia il dato si è attestato allo 0,9%, in aumento rispetto al primo trimestre del 2020, quando era a 0,7%.
Nel secondo trimestre del 2020, periodo in cui le misure di contenimento per il Covid-19 sono state attuate su larga scala nell’Ue, il costo orario del lavoro è aumentato del 4,2% nell’euro-area, e del 4,1% nell’Ue, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Sono i dati di Eurostat. L’Italia ha registrato un aumento del 2,8%.