BRUXELLES – L’Ue sta mettendo a punto “sanzioni mirate contri i risponsabili della repressione violenta” delle manifestazioni “che non abbiano ripercussioni negative sui cittadini”. Lo ha detto il segretario generale del servizio di azione esterna Ue (Seae) Helga Schmidt intervenendo alla riunione della commissione affari esteri dell’Europarlamento precisando che il tema sarà sul tavolo dell’incontro informale dei ministeri degli esteri dei 27 in programma a Berlino nei prossimi giorni. Schmidt ha anche reso noto che venerdì a Vienna si terrà una riunione straordinaria del Consiglio Osce, l’organismo internazionale di cui fanno parte anche Bielorussia e Russia che potrebbe svolgere un ruolo di mediazione per uscire dall’attuale crisi.
In Bielorussia è in atto una “rivoluzione democratica”con l’obiettivo di arrivare “pacificamente” ad “elezioni libere e giuste” : per questo la protesta dei cittadini “non si fermeranno”. Lo ha detto la leader dell’opposizione unita bielorussia Sviatlana Tsikhanoskaya intervenendo alla riunione della commissione affari esteri dell’Europarlamento da Vilnius, in Lituania, dove si è rifugiata per sfuggire all’arresto (suo marito è in prigione dal maggio scorso). Tsikhanoskaya ha sottolineato che il movimento di protesta nazionale non è “né filo russo né anti russo” così come non è “né pro Ue né anti Ue”. E’ una “rivoluzione democratica” per poter eleggere liberamente i leader del Paese e “decidere del proprio destino”. Non è una manovra geopolitica. La leader dell’opposizione ha quindi sottolineato la “disponibilità a negoziare con le autorità con la mediazione delle organizzazioni internazionali” per facilitare il dialogo. L’opposizione, ha concluso, “non cederà” davanti alle minacce e alle intimidazioni delle autorità nei confronti del Consiglio di coordinamento nazionale.