Auerhouse (Germania) di Neele Leana Vollmar per la sezione Generator +18 e Our Lady Of The Nile (Francia, Belgio, Ruanda) di Atiq Rahimi per i Generator +16 sono i film vincitori della parte parte, che si chiude oggi, della 50/a edizione del Giffoni Film Festival, realizzata sia ‘in presenza’ nella cittadina campana, nel pieno rispetto delle norme anticovid sia con una parte online. La seconda parte si terrà dal 25 al 29 agosto per i giurati Generator +13.
Seguiranno, da settembre e novembre, una rete di attività ed eventi e dal 26 al 30 dicembre spazio ai giurati più giovani, +6 e +10. “Mi sarebbe stato impossibile tradire i ragazzi di Giffoni, non me lo sarei mai perdonato – dice il direttore e creatore del festival, Claudio Gubitosi -. Non abbiamo perciò rinunciato a trovare nuove modalità di coinvolgimento dei ragazzi, sia in Italia che all’estero. E allora se stessimo facendo un film, direi “buona la prima” perché i ragazzi in questi giorni sono stati bravissimi” e “Il mio primo ringraziamento va a loro”. Per la seconda parte “avremo le presenze di tanti Ministri, avremo due monumenti del cinema e della cultura come Sergio Castellitto e Toni Servillo. Siamo perciò una comunità che si è messa in moto, non solo fisicamente, ma anche e soprattutto mentalmente. Chiedo ai giovani di accettare le sfide, di saper vivere le novità del tempo”. La selezione di questa prima parte ha messo a confronto le opere in concorso tra lungometraggi e documentari scelti tra 4500 produzioni provenienti da tutta l’Europa ma anche da Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti. Auerhouse di Neele Leana Vollma (nel 2014 aveva presentato a Giffoni The Pasta Detectives) racconta quattro amici, Hoppner, Frieder, Vera e Cácilia, che hanno trovato un appartamento da condividere e che loro chiamano Auerhaus. I quattro vogliono aiutare Frieder, che sta pensando al suicidio. Dopo poco Pauline, una piromane conosciuta da Frieder durante una terapia, si unisce al gruppo. Nella categoria cortometraggi, Generator + 18 vince Reflection (Spagna) di Juan Carlos Mostaza: la storia di Clara, una bambina di 9 anni, che si confronta con l’anoressia.
Our Lady Of The Nile di Atiq Rahimi, è un racconto di integrazione e adolescenza ambientato in Ruanda, in un un prestigioso collegio cattolico, il Nostra Signora del Nilo, arroccato su una collina, dove le ragazze studiano per diventare diventare la futura élite ruandese. Con il diploma all’orizzonte, le giovani condividono sogni e le preoccupazioni adolescenziali. Ma in tutto il paese e all’interno della scuola, il radicato antagonismo tra gruppi etnici diventa sempre più evidente. Nella categoria cortometraggi, i Generator + 16 è premiato Wilma (Islanda) di Haukur Bjorgvinsson, un ragazzo incontra per la prima volta suo padre, l’uomo vive in un campo caravan e non sa che il figlio si sente una ragazza e si fa chiamare Wilma. (ANSA).
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