“A livello nazionale i bisogni abitativi, oggetto delle politiche abitative, non risultano dotati di un’espressa tutela costituzionale al pari di altri diritti come quello alla salute o il diritto al lavoro, sebbene la giurisprudenza costituzionale ne abbia riconosciuto la valenza di diritto sociale attinente alla dignità e alla vita di ogni persona”. E’ la premessa da cui parte la Corte dei Conti in una relazione sui Fondi per l’accesso alla casa anche per i cittadini sottoposti a sfratto, facendo notare che questo diritto, pur essendo “condizionato” finanziariamente, non ha ottenuto, come invece il diritto alla salute, “una parametrazione in termini di livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale”. La Corte ritiene invece necessario che la programmazione delle politiche abitative avvenga nel modo più possibile “concertato”.