GENOVA – Il mito, l’immaginazione, l’allegoria, la metafora, il simbolo. Tutto questo è il Fantasy, genere letterario troppo sottovalutato in Italia. Ma queste caratteristiche si applicano anche al mare che pretende, però, il primato di un altro concetto straordinario: la solidarietà. Nasce così la prima antologia del progetto di narrativa solidale Senza Confine il cui ricavato viene destinato al supporto delle attività della ong Open Arms. Si intitola ‘Mari Aperti’ e contiene 9 racconti e 1 saggio scritti dai maggiori autori di Fantasy italiani. I racconti sono corredati da illustrazioni originali. L’idea di questo volume solidale è di Maikel Maryn, che – oltre a scrivere ‘Mare Inferum’ per l’antologia – assieme a Andrea Marinucci Foa ha curato il volume.
“L’idea mi è venuta lo scorso anno osservando il disastro che stava succedendo nel Mediterraneo a causa delle intollerabili politiche sull’immigrazione, sia italiane che europee. Il balletto delle responsabilità fatto sulla pelle di gente lasciata per giorni e giorni in mezzo al mare è stata una cosa che mi ha fatto vergognare come essere umano e così mi sono chiesto cosa potessi fare per cambiare le cose. L’unica cosa che so fare è scrivere e quindi mi è venuto in mente di poter raccogliere fondi per chi interviene direttamente in certe situazioni” Secondo Marinucci “non è difficile ‘sposare’ il contenuti fantasy con il concetto di solidarietà se guardiamo la storia del fantasy al di là degli stereotipi con cui purtroppo è noto da noi. Dal Signore degli Anelli, il genere fantastico pone l’accento sulla collaborazione di fronte alle avversità e l’empatia è una caratteristica che pervade i personaggi. Persino i “cattivi” in qualche modo meritano un tentativo di salvezza, come accade a Gollum. Insomma, nel fantasy c’è anche uno spirito solidale. E’ una delle ragioni che ci ha spinto a concentrarci sul fantastico, mostrare uno dei volti del nostro genere prediletto di cui si parla relativamente poco”.
Questa antologia è un progetto importante, dedicato a una causa importante. “Abbiamo impiegato un anno esatto a realizzare questa antologia, – ha detto Maryn – un po’ perché abbiamo dovuto imparare a gestire tutte le fasi di lavorazione e le persone coinvolte , un po’ perché c’è stata quella piccola faccenda della pandemia mondiale che ci ha un po’ scombussolati” ma, aggiunge Marinucci, “è molto probabile che avrà un seguito, la redazione che si è costruita ha rappresentato un momento molto importante di crescita personale. Si sono creati dei rapporti di amicizia che mi spingono a inventare qualcos’altro. La versione digitale di ‘Mari Apertoi è disponibile con una donazione sulla piattaforma di crowdfunding Produzioni dal Basso e su piattaforme di e-commerce.