Si apre il cantiere della riforma fiscale annunciata per il 2021 dal ministro del’Economia Gualtieri. Con una preferenza per il sistema tedesco non condivisa da Italia Viva. ‘È troppo complicato’, dice Marattin. Mentre i commercialisti segnalano che il nodo è quello del ceto medio, non delle fasce più deboli. Dalla bei, intanto, arriva il primo miliardo dei 2 destinati alla sanità. Per l’Italia, la banca europea degli investimenti mette a disposizione in tutto 6,5 miliardi di euro.
L’algoritmo tedesco, tasse salgono con reddito – Un sistema di tassazione in cui l’aliquota cresce, man mano che sale il reddito, e quel che c’è da pagare viene calcolato in base ad una funzione matematica (un algoritmo), sottoposta ad un aggiornamento annuale. E’ ciò che prevede il ‘modello alla tedesca’, il sistema fiscale che, secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, rappresenta un’ipotesi di intervento, nell’ambito della futura riforma dell’Irpef.
Il meccanismo, spiegano all’ANSA professionisti esperti del settore tributario, prevede quattro scaglioni di tassazione delle entrate annuali: il primo, per chi è esente dai versamenti, fino a 9.000 euro, poi quello dal 14% al 42% (da 9.001 a 54.949 euro), a seguire l’aliquota del 42% (da 24.950 a 260.532 euro), infine, l’imposizione che va al 45% per chi dichiara più di 260.532 euro. Il metodo stabilisce pure “la tassazione complessiva dei redditi delle coppie che presentano la dichiarazione congiunta (nel qual caso gli scaglioni sono raddoppiati)”; queste aliquote si applicano in genere ai redditi di lavoro e di impresa, mentre i redditi di capitale, quali interessi, dividendi e plusvalenze delle persone fisiche sono soggetti ad una imposta sostitutiva del 25%.
Nel contempo, il sistema tedesco comprende numerose esenzioni e deduzioni, nonché 6 “modelli” di applicazione delle ritenute da parte del datore di lavoro.