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L'Opera di Roma al Circo Massimo trionfa e guarda al futuro

ROMA – ”Lo spazio estivo del Teatro dell’Opera di Roma sono le Terme di Caracalla. Devo dire però che il Circo Massimo e il teatro per come è stato realizzato è piaciuto da morire a tutti. E’ stata una sorpresa molto piacevole. Chissà che in futuro non si creino le condizioni per tornare… Effettivamente, al di là del Covid, è stata una esperienza molto importante”. Carlo Fuortes, sovrintendente del Teatro dell’Opera, commenta con soddisfazione il bilancio della stagione estiva che quest’anno – dopo la paralisi provocata dall’emergenza Coronavirus – ha riportato la grande musica dal vivo e il ritorno dell’opera in forma scenica nel meraviglioso set della Roma Antica.

“I risultati – dice Fuortes all’ANSA – hanno superato le più rosee aspettative. Abbiamo avuto tutte le sere sold out con Rigoletto, il Barbiere di Siviglia, la Vedova Allegra e anche con il Balletto le Quattro stagioni. C’ è stata una grande domanda da parte dei cittadini romani e dei pochi turisti che in questo periodo frequentano Roma”. La sfida del Teatro dell’Opera, tra i primi in Europa a tornare agli spettacoli con il pubblico superando gli ostacoli imposti dalle norme anti contagio era piena di incognite. “Questa esperienza di emergenza – osserva il sovrintendente – ci ha insegnato che il teatro deve fare il servizio pubblico per il quale è pagato. Abbiamo svolto una funzione molto importante in un momento molto difficile. Avremmo potuto fare una scelta ripiegata di continuare la cassa integrazione invece, con coraggio, abbiamo deciso di approntare in un mese questo teatro e una nuova produzione addirittura in forma scenica. Abbiamo davvero assolto al nostro dovere di servizio pubblico”.

Il 9 agosto Fuortes era tra il pubblico per la replica del recital del soprano Anna Netrebko e del marito tenore Yusif Eyvazov. L’Omaggio a Roma delle due star internazionali della lirica ha incantato gli spettatori del Circo Massimo con i grandi classici del melodramma, in particolare con la pagina pucciniana da Tosca con “Vissi d’ arte”, “E lucevan le stelle”, e il duetto “Mario, Mario”. Emozione pura Netrebko ha riservato con il “Canto alla Luna” da Rusalka, di Antonin Dvorak. Grandi applausi anche agli intermezzi sinfonici eseguiti dall’ orchestra del Teatro dell’ Opera, diretta da Jader Bignamini. Al duetto finale “Vicino a te”, da Andrea Chenier di Umberto Giordano, è seguito il bis nel quale Anna Netbrenko ha interpretato “O mio babbino caro” da Gianni Schicchi e Yusif Eyvazov l’ immortale “Nessun dorma” . La coppia ha infine salutato il pubblico con “Chitarra romana”, la canzone popolare del 1934 entrata tra i classici della tradizione musicale italiana.

Dopo la ultime repliche di Barbiere di Siviglia e La Vedova allegra in programma in questi giorni e la pausa estiva, la stagione del Teatro dell’Opera continuerà a settembre. “Abbiamo naturalmente rivisto il programma che presenteremo nei prossimi giorni – dice Fuortes – . Ci saranno concerti in teatro che non erano previsti e, a ottobre, l’ opera in forma scenica. Dato il grande successo ottenuto al Circo Massimo nel rispetto delle norme anti Covid, abbiamo deciso di fare a fine settembre il balletto Le Quatto Stagioni anche al Teatro Costanzi. La nuova stagione si aprirà a fine novembre con il Don Giovanni di Mozart”.

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