Capolavori di Gerhard Richter, Sam Francis e altri maestri della pittura contemporanea da Unicredit a Intesa Sanpaolo, che ha investito circa 15 milioni di euro per cinque pezzi usciti dalla collezione del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier, e che intende esporli entro fine anno nelle sue gallerie.
La vicenda viene raccontata da Repubblica nelle sue pagine di economia, riferendo di come nel 2019 Unicredit abbia deciso di avviare la cessione della sua collezione artistica, “per finanziare in dieci mercati europei le attività di ‘banca ad impatto sociale’ sviluppando microcredito e progetti di sostegno ai più svantaggiati”. La banca, spiega il quotidiano, aveva scelto come battitore Christie’s, e la prima asta si è svolta il 4 ottobre scorso alla sede londinese della casa d’aste, cui sono poi seguite altre due, una nella capitale britannica e una ad Amsterdam, nello scorso febbraio, oltre ad altre compravendite online.
I cinque lavori aggiudicati ad Intesa Sanpaolo all’asta londinese sono appunto passati di mano ad un prezzo di oltre 15 milioni, commissioni comprese, spiega Repubblica, riferendo che le due banche “non hanno smentito le indiscrezioni raccolte”. In particolare, la più importante delle cinque opere il capolavoro di Gerhard Richter ‘Abstraktes Bild’, del 1984, olio su tela di grandi dimensioni che sarebbe stato venduto all’equivalente di 7,7 milioni di euro ai cambi attuali. Richter è considerato fra i pittori viventi più influenti al mondo. Intesa ha anche comprato l’acrilico ‘Erotic Arabesque’ del californiano Sam Francis, datato 1987: è un’opera, scrive Repubblica, di periodo e stile simile, che apparteneva in passato alla Banca di Roma.
Spiega il quotidiano romano che anche gli altri tre acquisti del gruppo guidato da Carlo Messina proverrebbero dallo stesso filone dell’arte contemporanea non figurativa. “Intesa Sanpalo tiene talmente alle proprie collezioni – aggiunge il resoconto – che dal 2017 le ha rivalutate in bilancio, iscrivendo al valore di mercato di 271 milioni le sue principali 3.500 opere d’arte, cui ora si aggiungono le cinque nuove tele che erano di Unicredit”.