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Petroliera incagliata minaccia l'isola di Mauritius

Il paradiso turistico dell’isola di Mauritius è minacciato da una catastrofe ambientale per l’arenamento di una petroliera.
    Il Paese dell’Oceano Indiano sud-occidentale a est del Madagascar ha annunciato ieri che greggio sta fuoriuscendo da una nave, la MV Wakashio, incagliatasi nel sud-est dell’isola.
    L’ammissione di una non meglio precisata “perdita di petrolio” è stata fatta dal ministero dell’ambiente chiedendo a turisti e pescatori di tenersi alla larga dalle lagune Blue Bay, Pointe d’Esny e Mahebourg.
    La petroliera, battente bandiera panamense, è di una società giapponese e si era incagliata il 25 luglio senza conseguenze per l’equipaggio, fatto evacuare. Tutto sommato vuota, la nave-cisterna da 101 tonnellate di stazza varata nel 2007 portava pur sempre 200 tonnellate di diesel e 3.800 di proprio carburante, secondo media locali.
    L’arenamento è avvenuto a Pointe d’Esny, inserito fra le zone umide di importanza internazionale tutelate dalla Convenzione di Ramsar, e nei pressi del parco marino di Blue Bay.
    Sistemi anti-inquinamento sono stati inviati sul posto, ha annunciato il ministero rivelando che il governo ha chiesto aiuto all’isola della Riunione, un dipartimento d’oltremare francese.
    “Siamo in una situazione di crisi ambientale”, ha ammesso il ministro dell’Ambiente Kavy Ramano. “E’ la prima volta che affrontiamo una catastrofe di questo tipo e siamo equipaggiati in maniera insufficiente per gestire il problema”, ha avvertito il collega alla Pesca, Sudheer Maudhoo.
    I ministri hanno detto che gli sforzi per stabilizzare la petroliera sono falliti a causa del mare grosso, come quelli per aspirare petrolio. Ambientalisti temono che la nave possa spezzarsi, accrescendo le fuoriuscite e innescando una catastrofe per la costa dell’isola, magnete turistico fra l’altro grazie alle sua barriere coralline e resort di alto livello.  

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