ROMA – “Il nostro obiettivo è presentare il piano nazionale per la ripresa alla Commissione europea entro ottobre, insieme alla legge di bilancio, e non aspettare fino alla chiusura della finestra del 30 aprile 2021”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola, in audizione alla commissione del Senato per le politiche Ue sui seguiti del Consiglio europeo del 17-21 luglio e sull’iter di preparazione del piano nazionale per la ripresa. “La Commissione Ue è pronta a recepire i piani dal 15 ottobre” per autorizzare l’erogazione del Recovery Fund ma “l’interlocuzione tecnica con l’Italia è già iniziata”, ha spiegato Amendola.
Il ministro ha quindi ricordato che il Ciae, il comitato interministeriale per gli affari europei che redigerà il piano di riforma da presentare a Bruxelles, ha già effettuato diverse riunioni analizzando i regolamenti europei e i piani da predisporre. E lavorerà su “schede di progetto”, con l’affiancamento anche di “esperti economisti”. E tutti i contributi che verranno dalle realtà locali e settoriali “verranno messi a sistema”. Quanto al dialogo tra Ciae e Parlamento rispetto al lavoro che si sta facendo, tale dialogo avverrà “con le modalità che riterrete più opportune”, ha detto Amendola, rivolgendosi ai senatori della commissione.
“Riforme e investimenti”: sono i “due grandi obiettivi” del piano nazionale che l’Italia deve presentare alla Commissione Ue per accedere al Recovery Fund, ha sottolineato Amendola, ricordando che l’Italia riceverà “200 miliardi di euro, 81 miliardi di sussidi e 127 miliardi di prestiti”. E questi fondi serviranno a realizzare un “sistema più forte e più resiliente”, ha sottolineato il ministro, citando le riforme richieste da Bruxelles come quella del pubblica amministrazione e della giustizia. E poi ancora “l’inclusione sociale, ricucire le fratture geografiche con infrastrutture materiali e immateriali, e fratture sociali, come l’occupazione femminile o l’abbandono scolastico”. Inoltre, ha aggiunto Amendola, “dobbiamo aver presente anche politiche a lunga durata” come “l’innovazione digitale e l’economia sostenibile”.