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Unione Europea

Al via vertice ristretto a sette. Compromesso di Michel, tagli ai sussidi

 E’ iniziato il vertice ristretto a sette, che precede la seconda giornata di lavori del Consiglio europeo. Al tavolo siedono la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, Il premier italiano Giuseppe Conte, il premier spagnolo Pedro Sanchez e il primo ministro olandese Mark Rutte. Con loro il presidente del Consiglio Ue Charles Michel e la presidente della commissione Ursula Von Der Leyen. Il vertice ristretto serve a cercare di avvicinare le posizioni in vista della ripresa del negoziato. Secondo alcune fonti il presidente Charles Michel starebbe per formulare una proposta di mediazione. Recovery fund tagliato nella parte sussidi (da 500 a 450), ‘rebates’ più alti, chiave di distribuzione modificata (60% dei fondi distribuiti in base a Pil e disoccupazione degli ultimi 5 anni, e 40% in base al calo della crescita solo dell’ultimo anno), freno di emergenza sulla governance, con la possibilità per i Paesi di bloccare l’esborso dei fondi e chiedere l’intervento del Consiglio. 

“Sul tema della verifica dei piani nazionali di riforme, per accedere alle risorse del Recovery Fund con un voto all’unanimità al Consiglio, il premier olandese Mark Rutte, in un’intervista al termine dei lavori stanotte, ha chiarito che per il momento “la parte tecnica resta aperta, perché è incredibilmente complicata, ma deve essere organizzata nel modo più stringente possibile”. Il voto all’unanimità, spiega “è un modo per farlo. Ma ce ne sono anche altri. Il principio è che specialmente quando si parla di sussidi occorre sapere in modo anche più rigoroso se le riforme si fanno. E questa è la mia priorità”. Sempre nella notte Rutte parlando della possibilità di un accordo ha detto: ‘Non lo so, facciamo del nostro meglio’.

“C’è un gruppo di Paesi, che noi chiamiamo un gruppo di avari, che si definiscono frugali. Vogliono un contributo minore al bilancio, che “noi invece definiamo bilancio per la ricostruzione dell’Europa”. Così il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, parlando alla stampa nazionale prima dell’inizio della seconda giornata di trattative al vertice Ue. Il premier ha anche ribadito il ‘no’ di Varsavia a “meccanismi arbitrari” sull’allocazione dei fondi.

   

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