“Non parlate della maledizione di ‘Glee'”, hanno implorato i fan dopo la scomparsa di Naya Rivera, la 33enne star della serie, scomparsa ieri e forse annegata, in un lago artificiale della California dove aveva portato il figlio di quattro anni a fare un giro in barca.
“Speriamo per il meglio, ma ci prepariamo al peggio”, ha detto il vice-sceriffo della Ventura County, Chris Dyer, in una conferenza stampa in cui ha parlato di un “tragico incidente”. Dopo aver debuttato a soli quattro anni nella sitcom “Royal family”, Naya è diventata famosa per aver recitato per sei stagioni (e ben 113 episodi) nel ruolo di Santana Lopez, una delle cheerleader della McKinley High School al centro di “Glee”, il musical fenomeno televisivo andato in onda sulla Fox dal 2009 al 2015.
Ieri l’attrice aveva affittato una barca per portare il figlio Josey a nuotare sul lago Piru non lontano da Los Angeles.
Le ricerche erano cominciate quando, scadute le tre ore del noleggio, il proprietario della barca si era messo in allarme.
Era stato trovato il bambino, addormentato e illeso, con addosso un giubbotto salvagente: “Eravamo andati a nuotare. Mamma non è tornata”, avrebbe detto il ragazzino. Lake Piru è profondo a tratti fino a 13 metri e il fondale è coperto di detriti. Alla vigilia della scomparsa Naya aveva pubblicato su Twitter una foto di lei e del figlio con la scritta “Solo noi due”: sotto al post si sono moltiplicati i messaggi dei fan sotto l’hashtag #PrayingfForNaya.
L’attrice e il padre del piccolo, l’attore Ryan Dorsey, hanno divorziato nel 2018 e condividono la custodia del bimbo. Naya faceva tutto per Josey e aveva dedicato al figlio una linea di abbigliamento “gender neutral” da lei fondata.
“E’ una persona vera con una famiglia reale. Smettete di paragonarla a Cory e a Mark. Smettete di parlare della maledizione di Glee”, ha protestato una fan su Twitter ma non è da oggi che, a dispetto della trama all’insegna dell’ottimismo, sulla serie cult per teenager sembra incombere un’aura negativa: nel 2013 il canadese Cory Monteith, che interpretava la parte di Finn Hudson, è morto per overdose di droghe e alcol in un hotel di Vancouver. Tre mesi dopo un aiuto regista, Jim Fuller, è rimasto vittima nel sonno di un attacco di cuore. Nel 2014 l’assistente alla produzione Nancy Motes, la sorella di Julia Roberts, si era tolta la vita. Nel 2018, infine, un altro protagonista, Mark Salling, con cui Naya aveva avuto una relazione tra il 2017 e il 2010, si era impiccato a Los Angeles un anno dopo essere stato riconosciuto colpevole di possesso di pornografia infantile. (ANSA).
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