Sull’apertura ravvicinata al 15 giugno con le misure di distanziamento, “siamo tutti un po’ scettici. Ci chiediamo quante sale riapriranno, se il pubblico ci andrà e quali saranno i film nei cinema, perché i distributori avranno paura, dato che il problema della stagione estiva in Italia è stato migliorato ma non risolto”. Lo dice all’ANSA Riccardo Tozzi, fondatore e presidente della Cattleya, produttrice in più di 20 anni di attività di oltre 70 film fra i quali Io non ho Paura, Romanzo Criminale, Benvenuti al sud, La nostra vita, fino a L’immortale, e di serie vendute in tutto il mondo come Gomorra e Suburra. La salute è “al primo posto”, ma è chiaro che sarà una ulteriore difficoltà il distanziamento tra spettatore e spettatore, cioè se vai con una persona non puoi sederle accanto. Se ci aggiungi la paura che c’è in giro di andare in posti affollati, sembra veramente una ‘mission impossible'”.
Tuttavia l’apertura del 15 giugno “può essere utile, perché ci permetterà di iniziare a capire e vedere come sia la situazione”. Va anche ricordato “che le sale si sono chiuse in un momento favorevole in quanto a incassi, anche per il cinema italiano. Si tratta di ritornare a quella normalità. Bisogna vedere quanto ci vorrà”. Il cinema in sala “rimarrà in ogni modo una realtà importante, non credo a visioni catastrofiste”, ma “questo evento apocalittico sta accelerando dei processi che erano già in atto. Penso che i film più importanti, come quelli evento o i blockbuster, continueranno ad andare nei cinema protetti dalle finestre tradizionali (i periodi di tempo che separano il debutto sul grande schermo da altre forme di visione, ndr). Gli altri film potrebbero iniziare ad avere una strada diversa, ad esempio con una combinazione tra sala e piattaforma”.
Invece i ritorni sui set “penso ci saranno a luglio. Stiamo facendo passi avanti molto importanti sia per quanto riguarda i protocolli che sulla disponibilità di test e tamponi. Certo rimane il problema dell’assicurazione ma il Mibact ha proposto un tax credit straordinario e maggiorato, per farvi fronte. Permetterebbe a tutti, anche alle piccole produzioni di sostenere le spese in più che si avranno per le misure precauzionali. Si parla di centinaia di migliaia di euro, solo per i test. Stimiamo che considerando tutto sarà necessario un aumento di budget medio del 10%”. Ora “siamo in attesa del nuovo decreto, è decisivo per decidere quando ripartire”. Comunque “sappiamo che dovrebbe arrivare un segnale dal ministero nelle prossime settimane”. Lo stop alle produzioni potrà portare a una mancanza di contenuti soprattutto per il piccolo schermo nella nuova stagione, “ma sarà limitata e temporanea se si riprendesse a girare a luglio. Se invece si restasse ancora fermi, il problema diventerebbe notevole”. Venendo ai progetti di Cattleya, è già “in fase molto avanzata di scrittura il remake della serie già cult ‘This is us’, che in italiano si intitolerà ‘Noi’: “Pensiamo di iniziare a girare a novembre – dicembre”. Per quanto riguarda Gomorra, “per ora c’è l’idea di chiudere il ciclo con la prossima, la quinta stagione: “Così pensiamo sia noi che Sky, ma non puoi mai dire con sicurezza assoluta”. Per Zerozerozero “ci stanno chiedendo una seconda stagione e stiamo cominciando a pensarci” e dopo il successo della prima stagione di Summertime “aspettiamo di vedere cosa deciderà Netflix”. Per il cinema abbiamo molti progetti a diversi stadi, ma li stiamo un po’ tenendo in sospeso fino al 2021 per capire quello che succederà” . Il primo set Cattleya che ripartirà sarà quello di Suburra 3: “Ci mancava solo una settimana per finire”. Infine Tozzi è ottimista sulla Mostra di Venezia: “Sono sicuro che Alberto Barbera, oltre a una parte virtuale saprà sviluppare anche una parte importante reale, e io ci andrò. Conto che la Mostra rappresenti un momento di svolta”.