BRUXELLES – Negli ultimi due mesi la Commissione europea ha autorizzato aiuti di Stato nei Paesi Ue e nel Regno Unito per un totale pari a circa 1.950 miliardi di euro. E’ stata oggi una portavoce dell’esecutivo comunitario a fare il punto della situazione rendendo note le cifre aggiornate delle interventi pubblici a sostegno dell’economia europea.
Da quando, il 19 marzo scorso, Bruxelles ha allentato le regole sugli aiuti di Stato per rispondere all’emergenza coronavirus, sono state 124 le decisioni Ue prese per dare il via libera a 166 misure nazionali. La Germania, con circa il 51% del totale, è prima per l’ammontare dei sussidi approvati da Bruxelles. Seguono staccate Francia (17%) e Italia (15,5%). Poi Regno Unito (4%), Belgio (3%) e Polonia (2,5%). Gli aiuti di Stato notificati dagli altri Stati membri rappresentano appena tra lo 0,5% e l’1,4% del totale.
Le “grandi differenze” registrate nella portata dei sussidi dispiegati “appaiono legate allo spazio di bilancio” a disposizione degli Stati membri e alle “diverse dimensioni delle loro rispettive economie”, ha sottolineato la portavoce. La grande differenza esistente tra gli aiuti erogati dalla Germania e quelli dati dagli altri Paesi ha portato esponenti della Commissione a sottolineare il pericolo che il fenomeno possa ampliare squilibri già esistenti tra le economie nazionali dei Paesi Ue mettendo a rischio la tenuta del mercato unico europeo.
“Non possiamo accettare situazioni per cui con gli aiuti di Stato alcuni Paesi siano in grado di dispiegare risorse a sostegno dell’economia e altri no. Di fronte a uno shock simmetrico anche la risposta dev’essere simmetrica, altrimenti c’è il rischio di squilibri tra gli Stati membri e una frammentazione dell’Ue”. Così il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, intervenendo in videoconferenza alla commissione Mercato interno del Parlamento Ue, chiarendo che il piano di ripresa è “importante” per “preservare tutte le filiere” industriali. “È fondamentale che tutti gli Stati membri possano intervenire” con gli aiuti di Stato per sostenere la ripresa delle economie ma, ha sottolineato Breton, dinnanzi al diverso spazio fiscale di ognuno, la Commissione è impegnata affinché “l’accesso alle risorse sia armonizzato per tutti”.