BRUXELLES – “La sentenza della Corte costituzionale tedesca può avere un effetto dirompente per l’Ue” perché “smettere di accettare il primato del diritto europeo sul diritto nazionale significa mettere in discussione i fondamenti dell’Ue” stessa. Così Hans-Gert Poettering, ex presidente del Parlamento Ue e attuale presidente dell’associazione degli ex eurodeputati, commentando la sentenza di Karlsruhe sul Qe.
“Non dobbiamo mettere a repentaglio la comunità di diritto europea”, ammonisce Poettering, sottolineando che “la Commissione Ue in quanto ‘custode dei trattati’ merita pieno sostegno”, pur non escludendo che “le altre istituzioni europee, tra cui la Bce e anche la Corte Ue” possano “motivare meglio le loro decisioni”.
“Se le Corti costituzionali di altri Stati membri e i loro governi seguiranno l’esempio della Germania facendo prevalere il proprio diritto nazionale, verrà meno l’uniformità del diritto Ue”, spiega l’ex presidente del Pe, aggiungendo che “già ora i Paesi Ue che non prendono sul serio la separazione dei poteri sono felicissimi della decisione” tedesca e “in futuro” altri pilastri come “la concorrenza o la libera circolazione” potrebbero essere messi in discussione con “conseguenze devastanti per la sopravvivenza dell’Ue”.