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Skam Italia 4, Sana tra velo sentimenti e maturità

Sana, una ragazza italiana di seconda generazione, musulmana praticante che porta il velo, ma vive la sua giovinezza con spensieratezza va alle feste con gli amici, anche se si allontana di nascosto, per una preghiera, questo non le impedisce di ridere, scherzare e in avanti provare sentimenti ai quali nessuno può sfuggire, perché si sa se l’amore bussa, lo fa senza chiedere permesso.
Per una serie di incredibili coincidenze del destino arriva a pochi giorni dalle polemiche scatenate in rete (e non solo) dalla liberazione della giovane volontaria italiana Silvia Romano, che ha deciso di abbracciare la fede islamica, e a meno di un mese dalla maturità che dovranno affrontare gli studenti, i primi in era covid, la quarta stagione di Skam Italia, la serie tv più amata dai giovanissimi. I 100 giorni che li separano dall’esame di stato, prima di diventare definitivamente adulti è al centro dei nuovi episodi, dal 15 maggio su TimVision e Netflix. Protagonista di questa stagione è Sana (la bellissima Beatrice Bruschi) la ragazza italiana musulmana che fa parte del gruppo Le Matte, le sue difficoltà a vivere l’adolescenza seguendo i precetti del Corano si intrecceranno con le storie degli altri compagni di scuola. La serie, sempre scritta e diretta da Ludovico Bessegato, sceneggiatore della serie e showrunner per Cross Productions fin dalla prima stagione, si è avvalsa della collaborazione di Sumaya Abdel Qader, sociologa, scrittrice con all’attivo già due romanzi pubblicati per Mondadori (l’ultimo Quello che abbiamo in testa), madre di tre figli, musulmana praticante, molto attiva nella sua comunità e attivista per i diritti delle donne, e che in questa stagione a anche un ruolo quello della mamma della protagonista: “Credo che Skam italia – dice Sumaya – sia un manifesto alla diversità intesa come pluralità e specificità, questioni che stimolano sfide, evoluzione e crescita personale”.
“Sana – racconta Bruschi – è una ragazza italiana, musulmana praticante, con genitori di origine straniera dopo aver cercato negli anni, un equilibrio tra i suoi valori e quelli delle sue compagne di liceo e della società italiana, della quale si sente orgogliosamente parte, si troverà ad affrontare situazioni che metteranno lentamente in crisi questa armonia. In un processo di crescita che farà emergere alcune distanze tra lei e il suo gruppo di amiche storiche, dovrà trovare un compromesso tra i suoi valori religiosi e i suoi sentimenti per Malik (Mehdi Meskar), un amico del fratello con cui è nata una forte intesa.
Alla regia Ludovico Bessegato, L’attore El Mehdi Meskar che è cresciuto in Italia ma vive da anni a Parigi fa notare: “Un prodotto solo non può cambiare il mondo, ma nel mio piccolo credo che il cinema e la tv possano cambiare la società. Ho iniziato a recitare con il teatro alle elementari. Ho sempre sognato di fare questo mestiere, ma non ho mai pensato che fosse la realtà. Un’estate sono andato in vavanza a Parigi con la mia famiglia. Avevo 13-14 anni e c’erano i cartelloni di un film di un adolescente magrebino. Vedevo questi cartelloni con questo ragazzo della mia età e mi sono detto “Forse questo mestiere lo posso fare io”. Credo che rappresentare le persone possa cambiare molte vite. Anche se fosse solo una, basta”.
Sumaya Abdel Qader rispondendo a una cronista che le faceva notare ha sottolineato “io ho due figlie, una porta il velo l’altra no. Mio marito ed io non abbiamo mai imposto nulla, anzi anche la più grande abbiamo consigliato inizialmente di non portarlo perché temevamo il pregiudizio”. “L’ imposizione è la negazione stessa di un credo. I giovani oggi sono molto più naturali di fronte alle differenze di una certa parte della popolazione, anche tantissimi italiani va detto sono aperti all’integrazione più che in altre parti d’Europa, poi ovviamente c’è d’altra un pericoloso rigurgito in talune situazioni al passato”.
Skam potrà essere attaccato a causa del clima di odio che si è sviluppato con Silvia Romano? Fatalmente arriva in questo contesto. Ludovico Bessegato: “Non lo so. Il pubblico primario di Skam penso che non si faccia condizionare dai toni sgradevoli di questi giorni. Spero che Skam 4 e questa strana coincidenza permetta a più persone possibili di approfondire il mondo musulmano. Oltre all’Islam che ci raccontano le cronache, esistono tante forme, come quella di Sana e della sua famiglia.
“Ho trovato un’enorme maggioranza di persone d’accordo con gli argomenti di cui parliamo. Non ho la sensazione di vivere in un Paese arretrato. C’è però un’altra parte di paese che non è d’accordo su questi temi, ma neanche arriva a guardare di Skam”.
Riguardo alla scelta di Silvia Romano di abbracciare l’islam Sumaya Abdel Qader rifletteo “chi siamo noi per giudicare? Se è volontaria o imposta, il dubbio è legittimo, soprattutto nelle sue condizioni, perché era circondata da dei criminali.L’Italia avrebbe dovuto soltanto accogliere Silvia, invece si è trasformato nel giorno del giudizio. Il problema è il passaggio dall’avere il dubbio a costruire scenari, insulti, minacce e finire nell’intolleranza”. Ma tiene a ribadire Sumaya Abdel Qader “Un pezzo di Paese è maturo, l’altro non lo è. Sono certa che questa stagione venga percepita e vista in un modo dai giovani, in un altro ancora dalle persone più adulte. Già lo vedo seguendo le reazioni dei social. Sono contenta di aver visto tra le fasce più giovani una reazione positiva e bella sul personaggio di Sana. Tutti vogliono conoscere Sana e la sua vita, anche smontando i pregiudizi. Quando qualcuno si è permesso di dire qualcosa su Sana o sul velo, c’è stata una valanga di risponde per difenderla. E’ stato rincuorante. Questo ci dice che le nuove generazioni hanno una prospettiva diversa da quella delle vecchie generazioni”. (ANSA).

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